Di queste, 5 milioni sono state utilizzate nel mercato interno e le rimanenti 2 esportate. I dati del rapporto 2021 di Unirima, l’Unione nazionale imprese recupero e riciclo maceri

In Italia il tasso di riciclo degli imballaggi di carta e cartone ha superato con 15 anni di anticipo, e per la prima volta, l’obiettivo europeo dell’85% fissato per il 2035, attestandosi nel 2020 all’87,3%. I 600 impianti di riciclo distribuiti sul territorio nazionale hanno prodotto 6,8 milioni di tonnellate di carta da macero, aumentando del 3,2% la produzione di materia prima rispetto al 2019 e rispondendo adeguatamente al fabbisogno del mercato.

Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto 2021 di Unirima, l’Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri, che rappresenta circa il 90% delle aziende del settore per volumi gestiti, giunto alla quarta edizione e presentato oggi a Roma dal Direttore Generale dell’Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri, Francesco Sicilia, alla presenza del Sottosegretario al Ministero della Transizione Ecologica, Vannia Gava.

Dopo una fase di fluttuazione sui mercati caratterizzata dal lockdown, in cui le imprese della carta da macero sono rimaste attive poiché considerate di pubblico interesse anche se la raccolta differenziata di carta e cartone era insufficiente a coprire la domanda, il settore ha retto e, dopo la crisi che aveva determinato il crollo dei prezzi, le quotazioni della carta da macero sono aumentate, il prezzo medio attuale, aggiornato a fine settembre 2021, corrisponde a 117 euro per tonnellata per la qualità 1.04 e 105 euro per la qualità 1.02. Si tratta di un comparto efficiente, che esporta annualmente circa 1,8 milioni di tonnellate di materia prima di qualità. Anche per questo, rappresenta il cuore dell’economia circolare italiana e riscuote un forte riconoscimento all’estero. Il settore coinvolge piccole e medie imprese specializzate, per un valore della produzione aggregato di circa 4 miliardi e 20.000 addetti.

“La crisi climatica e ambientale impone al nostro sistema-Paese di considerare la transizione ecologica come una priorità non più rinviabile. Il PNRR pone le condizioni strutturali per fare del settore del recupero e riciclo dei materiali il fulcro di una nuova stagione industriale circolare. Il raggiungimento, con 15 anni di anticipo, degli obiettivi europei in termini di riciclo di carta, da parte delle imprese del comparto, rappresenta in questo contesto un’eccellenza italiana che detta la rotta all’intero settore dell’economia circolare. Per liberare le enormi potenzialità dell’economia green il nostro Paese si troverà a breve di fronte alle sfide di garantire la competitività di mercato e la rapida implementazione dei progetti di investimento, in particolare per l’ammodernamento degli impianti esistenti”, ha commentato il presidente di Unirima, Giuliano Tarallo.

Riciclo, 7 milioni di tonnellate di carta raccolte in Italia

Il totale della raccolta di carta e cartone in Italia, che avviene attraverso i canali domestici e industriali, è pari a circa 7 milioni di tonnellate. La carta da macero in uscita dagli impianti di recupero è salita da 6,56 milioni di tonnellate del 2019 a 6,77 milioni di tonnellate del 2020, con un incremento del 3,2% circa. Di queste, 4,96 milioni di tonnellate sono state utilizzate nel mercato interno e le rimanenti 1,81 milioni di tonnellate sono state esportate. Unirima rappresenta circa il 90% delle aziende del settore – circa 600 impianti – per volumi gestiti, registrando un fatturato complessivo intorno ai 4 miliardi di euro. Nel 2020 il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici ha superato l’obiettivo europeo 2035 dell’85%, passando da 80,76% nel 2019 a 87,35%. Valore, quest’ultimo, che si colloca ben al di sopra della media europea, attestatasi intorno al 73,9% nell’anno. I rifiuti di carta e cartone costituiscono circa il 19% del totale della raccolta differenziata comunale e per il 2021 si stima un incremento di circa il 3%.

Carta da macero, mercato in ripresa 

Nel 2020 il mercato della carta da macero ha risentito della crisi pandemica, che ha portato ad un generale calo dei quantitativi della produzione. A causa della difficile situazione legata all’emergenza sanitaria la produzione cartaria è calata del 4,1%, passando da poco più di 8,9 milioni di tonnellate nel 2019 a 8,53 milioni di tonnellate. La filiera si è sostenuta con la produzione di imballaggi promossi dal boom dell’e-commerce e del delivery, che hanno visto un incremento del 45% rispetto all’anno precedente. Il primo lockdown, iniziato nel marzo 2020, ha infatti causato un sensibile calo degli imballaggi in carta e cartone, a seguito della chiusura di diverse attività. Gli impianti di trattamento dei rifiuti per la produzione di carta da macero, rimasti attivi in quanto inclusi tra i settori essenziali dell’economia dal DPCM del 22 marzo 2020, hanno così visto una raccolta di carta e cartone insufficiente a coprire la domanda. Il rapporto annuale Unirima 2021 descrive un settore che, nonostante il protrarsi della pandemia, ha saputo riprendersi brillantemente dalle fluttuazioni dei mercati. Le quotazioni della carta da macero sono aumentate, stabilizzandosi sul prezzo attuale, aggiornato a fine settembre 2021, di 117 €/ton per la qualità 1.04 e 105 €/ton per la qualità 1.02.

End of waste e concorrenza

Il rapporto di Unirima evidenzia come il 2020 sia stato un anno decisivo per la regolamentazione del settore dell’economia circolare. L’emanazione del regolamento End of Waste (EoW) e il recepimento del Pacchetto Economia Circolare, in particolare, rappresentano due tasselli strategici per lo sviluppo del comparto del recupero e del riciclo.  Il decreto End of Waste costituisce, infatti, uno snodo cruciale per la crescita economica e tecnologica delle imprese operanti nel settore. Il Pacchetto Economia Circolare ha il merito di riportare con chiarezza che la definizione di rifiuti è tale ai soli fini del calcolo degli obiettivi di riciclo e non per affidarne la privativa ai Comuni. Con il decreto di recepimento delle direttive europee non viene pertanto pregiudicata la ripartizione delle responsabilità in materia di gestione dei rifiuti tra gli attori pubblici e privati. Tuttavia restano da chiarire alcuni aspetti normativi ostativi per lo sviluppo del comparto del recupero e riciclo dei maceri, in particolare il tema della TARI e il vincolo dei 5 anni previsto dall’art.238.  Su questo tema si è espressa l’AGCM, sostenendo la riforma degli appalti pubblici quale obiettivo strategico per favorire la ripresa economica e gli investimenti. L’Antitrust ribadisce come sia necessario assicurare dinamiche competitive e agire sulle criticità connesse alla mancata piena applicazione del principio di concorrenza. Altro tema per favorire il consolidamento del comparto industriale è poi la tassazione. La TARI è infatti ancora slegata dalla quantità dei rifiuti prodotti e dall’effettivo servizio erogato e produce effetti distorti su numerose città. Si dovrebbe garantire la detassazione completa per le attività economiche che affidano la gestione dei rifiuti al mercato. Anche ARERA si è espressa sul tema nel suo documento dell’11 maggio 2021, lavorando su una regolazione del settore.

1,8 milioni di tonnellate di carta da macero di qualità esportate all’estero 

L’evoluzione negli anni dei sistemi di di raccolta differenziata di carta e cartone e la capacità degli operatori del comparto di trovare destinazione al surplus di carta da macero rispetto al fabbisogno interno, hanno permesso all’Italia di diventare esportatore netto da ormai quasi vent’anni, permettendo al contempo l’incremento delle raccolte differenziate. Su un totale di 6,77 milioni di tonnellate di carta raccolte nel 2020, 1,8 milioni sono state esportate verso i mercati esteri, di cui circa la metà verso il mercato europeo. Tuttavia, tra 2019 e 2020, sia import che export hanno subito un decremento, rispettivamente pari al 20,6% e allo 0,2% per l’export. Le cause, in entrambi i casi, risiedono prevalentemente nel rallentamento dell’economia e nei diversi lockdown legati all’emergenza sanitaria a livello mondiale. L’India, ad esempio, ha visto un calo del 9% tra 2019 e 2020. Così come appaiono fortemente ridimensionate le importazioni di maceri della Cina. I volumi hanno infatti segnato un calo da 28,5 milioni di tonnellate nel 2016 a 6,9 milioni di tonnellate nel 2020 (circa -76% nel periodo). Gli USA rimangono i primi esportatori di macero a livello globale, pur registrando un calo dei volumi. Altro grande esportatore mondiale è il Regno Unito, che ha visto un calo delle quantità negli ultimi anni, influenzati dall’emergenza sanitaria e dalla Brexit. Nel 2020 la Francia ha segnato un calo del 6,4% delle esportazioni, passate da 2,43 milioni di tonnellate nel 2019 a 2,3 milioni di tonnellate nel 2020. La Germania, diversamente da Francia e Regno Unito, è oggi importatrice netta di maceri.

Le priorità del Pnrr

Il PNRR prevede complessivamente 58,47 miliardi di euro per l’attuazione di iniziative nell’ambito della “Rivoluzione verde e la transizione ecologica”, di cui 1,5 miliardi alla realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e ammodernamento degli esistenti, oltre a 600 milioni per i cosiddetti progetti “faro”. Le performance in termini ambientali ed economici delle imprese del recupero e riciclo della carta da macero, rappresentate e supportate da Unirima, hanno contribuito a far sì che questo storico comparto venisse inserito tra le aree di intervento ritenute strategiche dai decreti per l’economia circolare. Tra i progetti relativi alla raccolta differenziata, al rinnovamento degli impianti di riciclo esistenti, oltre che alle iniziative bandiera, il Ministero della Transizione Ecologica ha infatti considerato le filiere di carta e cartone come prioritarie.

La dotazione di nuove risorse per il settore apre dunque nuovi orizzonti per lo sviluppo dell’economia circolare italiana, che dovrà tuttavia beneficiare di un’attività di semplificazione amministrativa e burocratica per far confluire i fondi alle imprese. Per cogliere concretamente le opportunità offerte dal PNRR, il Paese dovrà altresì porre le basi per implementare i progetti di rinnovamento impiantistico, sostenendo le imprese del riciclo attraverso un contributo per ogni tonnellata di materiale recuperato da rifiuti e trasformato in “End of Waste” (EoW) o Materia Prima Seconda (MPS) nonché attraverso un aumento della copertura finanziaria prevista per il credito d’imposta.

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L’articolo Riciclo, in Italia raccolte 7 milioni di tonnellate di carta nel 2020 proviene da La Nuova Ecologia.

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