Tutto l’operato di Nespresso si fonda sul principio che il caffè possa e debba essere una forza in grado generare un impatto positivo sulle comunità, sull’ambiente e sul clima, a partire dalle coltivazioni – dove il caffè nasce – fino al risultato in tazza e anche oltre il fine vita della capsula.
Per questo, alla base di ogni attività di Nespresso c’è la cura e l’attenzione al dettaglio, la ricerca della massima qualità e il rispetto per le risorse e le persone coinvolte in ogni fase della lavorazione. In linea con questo approccio basato sulla sostenibilità sociale e ambientale, Nespresso porta avanti due importanti iniziative nel rispetto delle dinamiche dell’economia circolare: il sistema collettivo per il riciclo delle capsule in alluminio e il progetto “Da Chicco a Chicco”.
Il sistema collettivo nazionale, nato nel 2017 in collaborazione con il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo dell’Alluminio (CIAL) e Seruso S.p.A, partecipata da SILEA – azienda municipalizzata che gestisce i rifiuti nella provincia di Lecco e Como- si propone di raccogliere e recuperare le capsule in alluminio, attraverso la raccolta differenziata del sistema collettivo nazionale. Questo sistema, unico in Italia, consente ai cittadini di conferire direttamente le capsule esauste nel sacco del multimateriale leggero per la raccolta differenziata. Grazie a un impianto all’avanguardia con tecnologia Eddy Current Separator (ECS), dal 2017 ad oggi è stato possibile recuperare circa 7 tonnellate di capsule esauste di caffè in alluminio e oltre 280 tonnellate di alluminio dalle frazioni piccole e leggere. Attualmente, il sistema coinvolge 1 milione di cittadini in oltre 150 comuni nelle province di Lecco, Como, Monza e Brianza, Milano e Lodi.
A fianco di questo progetto si trova anche “Da Chicco a Chicco”, il sistema proprietario avviato nel 2011 che si propone di dare una seconda vita alle capsule esauste, recuperando e riciclando sia l’alluminio che il caffè residuo. Grazie alla collaborazione con il Consorzio Imballaggi Alluminio (CIAL), Utilitalia e il Consorzio Italiano Compostatori (CIC), i consumatori possono riconsegnare le loro capsule esauste in uno degli oltre 150 punti di raccolta in Italia, nelle Boutique Nespresso o nelle isole ecologiche convenzionate. Una volta raccolte, le capsule sono trattate per separare i residui di caffè dall’alluminio. Quest’ultimo, infinitamente riciclabile, viene destinato alle fonderie, mentre il caffè viene trasformato in compost impiegato poi in una risaia in Italia. Il riso prodotto viene riacquistato da Nespresso e donato ai Banchi Alimentari di Lombardia, Lazio, Piemonte e, da quest’anno, anche ai Banchi Alimentari della regione Puglia. Finora, sono stati donati oltre 5.000.000 di piatti di riso.
Queste iniziative testimoniano la volontà di Nespresso nel perseguire un impegno per l’economia circolare, coinvolgendo i consumatori nel processo di riciclo delle capsule e generando un impatto positivo sulla società e sull’ambiente.