È stato in occasione dell’edizione 2020 dell’EcoForum svoltasi gli scorsi 21 e 22 ottobre a Roma, che BioTable ha inaugurato un’importante partnership con Legambiente che proseguirà nel corso del 2021.
L’Associazione ambientalista ha infatti sposato l’impegno e il percorso green-oriented intrapreso dall’azienda: una strategia aziendale che parte dalla natura e termina restituendo nuova energia al pianeta, seguendo i principi dell’economia circolare. Primo caso italiano di conversione industriale dalla plastica tradizionale a un biopolimero che può essere riutilizzato come fertilizzante, BioTable è fondata sul concetto chiave che l’ambiente che ci circonda sia un valore assoluto e per questa ragione s’impegna fortemente nel limitare l’inquinamento atmosferico e il consumo di energia e nel progettare reali percorsi di sviluppo sostenibile.

Un processo di trasformazione aziendale iniziato nel 2014, quando l’azienda ha destinato
importanti investimenti in ricerca e sviluppo per la propria conversione alle bioplastiche,
individuando un materiale bio-based e non inquinante che rendesse biodegradabili e compostabili i suoi prodotti, attraverso il diretto smaltimento nell’organico.
“La partnership con Legambiente nata quest’anno è il coronamento degli sforzi e dell’impegno messi in campo dalla nostra azienda – spiega Carmine Caputo CEO dell’azienda – La salvaguardia dell’ambiente e del Pianeta è la più grande sfida che l’umanità sia stata mai chiamata ad affrontare e la nostra realtà vuole avere un ruolo attivo, positivo e propositivo in questo importante processo di cambiamento”.

Compostabile, una scelta naturale” è la campagna di sensibilizzazione firmata BioTable, in partnership con Legambiente, che avrà l’importante obiettivo di sensibilizzare i consumatori sul corretto smaltimento di oggetti di uso quotidiano realizzati con biopolimeri compostabili, educare a non sprecare utilizzando con coscienza le giuste quantità e insegnare la pratica di un corretto smaltimento dei rifiuti compostabili conferendoli direttamente nell’umido insieme agli scarti di cucina, per poi essere trasformati in compost con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti.

Un’operazione che ha l’obiettivo di portare un grande contributo per la pratica su larga scala di comportamenti virtuosi che non potranno che avere un effetto positivo sull’ambiente che ci circonda e sulla vita delle persone.
“Lo sviluppo di una economia circolare e sostenibile – conclude il CEO – è un processo che il
settore produttivo europeo e italiano dovrà necessariamente percorrere e sarà proprio la leva della qualità ambientale che potrà fare da elemento differenziante vincente sui mercati internazionali: un circolo virtuoso che porterà l’industria a investire in innovazione e determinare una richiesta di figure professionali specializzate. Senza dimenticare che l’economia circolare può e deve costituire uno dei pilastri del Recovery Plan per il decollo, oggi più che mai, di una delle più importanti eccellenze del nostro Paese”.

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Redazione