Con la differenziata oltre il 65% l’impianto non è più conveniente neanche dal punto di vista economico. Al suo posto Aamps punta ad attivare un nuovo ciclo per il trattamento della Forsu con cui produrre biogas e compost
Lo scorso 27 maggio su indicazione del sindaco di Livorno, Luca Salvetti, l’assemblea dei soci di Aamps ha ratificato la conferma di Raphael Rossi in qualità di amministratore unico dell’azienda della holding RetiAmbiente che si occupa della raccolta dei rifiuti e dell’igiene e del decoro del territorio del Comune toscano. Per la città labronica sono tante le sfide in atto sul fronte rifiuti, a cominciare dalla dismissione del suo inceneritore.
Una decisione importante, come la state gestendo?
Siamo convinti della scelta di portare a chiusura l’inceneritore di Livorno e, in sua sostituzione, di avviare un nuovo impianto per il trattamento della Forsu (frazione organica del rifiuto solido urbano) con cui produrre biogas e compost. È un progetto che abbiamo candidato per farlo finanziare con i fondi stanziati dal Pnrr.
Una scelta lungimirante e in controtendenza rispetto ad altre città, come Roma, in cui invece si è tornato a parlare di inceneritore
I motivi della nostra scelta sono semplici. A Livorno l’inceneritore è stato costruito in un periodo in cui la raccolta differenziata non era sviluppata in città. Oggi, invece, con il superamento del 65% di raccolta differenziata dobbiamo importare i 2/3 dei rifiuti dall’esterno per tenere a regime questo impianto. E lo facciamo a caro prezzo, in condizioni economiche non sempre positive. Ciò significa che mantenere l’inceneritore non è ormai conveniente per il territorio nemmeno dal punto di vista economico. Adesso la prima frazione del rifiuto raccolta a Livorno è quella dell’organico, ed è su questa frazione del rifiuto che dobbiamo fare investimenti, non sullo smaltimento dell’indifferenziato. Dobbiamo valorizzare i rifiuti del futuro, non continuare a pagare per quelli del passato.
A Livorno è molto attivo da più di un anno “Evviva”, il Centro del riuso creativo situato nel quartiere La Rosa. Che iniziative vengono promosse al suo interno?
Il nuovo piano industriale di Aamps sta puntando molto sulla prevenzione e sulla sensibilizzazione con una serie di iniziative organizzate all’interno di questo centro. Il 21 e 22 maggio di quest’anno si è tenuta la prima edizione di “RI-LIFE LIvorno in FEsta per il Riuso”, una manifestazione organizzata in collaborazione con il Comune e la Cooperativa sociale Brikke Brakke e il contributo della Fondazione Livorno. Sono state due giornate di scambio e di condivisione nel corso delle quali si sono incontrati migliaia di cittadini attivi sul fronte della prevenzione e del riuso. Sono stati scambiati vestiti e altri prodotti tessili. Era attiva una ciclofficina in cui sono state riparate gratuitamente le biciclette. Sono state rigenerate piante fiaccate dal caldo grazie al contributo di Unicoop Tirreno. Abbiamo sperimentato il compostaggio domestico con il Comitato Rifiuti Zero Livorno. Puntiamo a fare rete tra questo centro del riuso e quelli di Capannori, in provincia di Lucca, e Viareggio.
La prossima sfida per la gestione virtuosa dei rifiuti a Livorno?
Stiamo lavorando per l’introduzione della tariffazione puntuale. È questo il prossimo obiettivo che vogliamo raggiungere.
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Rocco Bellantone