Un balzo in avanti del 3,5% rispetto all’anno precedente. Ma rimane il divario tra Nord, Centro e Sud. Questi i dati dei rapporti 2019 e 2020 Anci-Conai

Un balzo  in avanti del 3,5% rispetto all’anno precedente: la raccolta differenziata ha raggiunto il dato del 61,69% in Italia mentre sono 6,5 milioni di tonnellate di materiali raccolti. Questi i dati principali che emergono dalla presentazione dei rapporti 2019 e 2020 dell’accordo Anci-Conai. Quasi tutti “i materiali hanno superato gli obiettivi previsti, soltanto plastica e legno necessitano di incrementi sia per la raccolta che per il riciclo. L’impennata negli ultimi anni c’è stata tra il 2018 e il 2019”. Inoltre “si è assottigliata differenza tra Nord e Sud”.

“Per perseguire i benefici dell’economia circolare serve uno sforzo congiunto visto che dai rapporti emerge a livello nazionale, la convivenza di due macroaree: Nord e Centro-Sud”
– Enzo Bianco, Anci

In aumento i convenzionati

I due rapporti fotografano anche un aumento dei corrispettivi riconosciuti ai convenzionati dai Consorzi di Filiera: nel 2019 sono stati in tutto oltre 601 milioni di euro, con un incremento del 15,49% rispetto al 2018. Oltre il 61% del totale degli importi è stato riconosciuto per le raccolte della plastica, mentre la filiera che registra il maggiore incremento dei corrispettivi fatturati rispetto all’anno precedente è quella della carta.

Confermata anche la diffusione capillare dell’accordo Anci-Conai: i Comuni coperti da almeno una convenzione sono stati 7.839 nel 2018 e 7.847 nel 2019, rispettivamente pari al 98,55 e al 99,15% del totale e per una popolazione complessiva di 59.524.019 abitanti nel 2019. In relazione al 2019, è importante evidenziare che il 62% dei Comuni è coperto da 5 o 6 Convenzioni, mentre nel 2018 tale dato si attestava a poco più del 56%. La gestione dei materiali all’interno del sistema consortile, cioè usando le convenzioni, è molto più frequente nelle regioni del Nord rispetto al resto del Paese.

Raccolta differenziata: il divario tra regioni

“Soffriamo di un divario tra regioni – spiega il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani – Credo sarebbe molto interessante fare un grande progetto strategico per le due tre regioni che al momento sono molto indietro. E’ necessario  uno “sforzo molto grande per le regioni rimaste indietro”, e “se non lo facciamo ora non lo facciamo più. Serve un Piano speciale e strategico”. Poi l’invito a metterlo a punto insieme: “Credo si possa fare a quattro mani”.

Colmare il gap della differenziata

La parola d’ordine sembra essere quella di colmare il gap. “Come associazione abbiamo garantito il rispetto delle condizioni previste dall’Accordo Quadro Anci Conai appena concluso, e faremo lo stesso per il nuovo Accordo 2020-2024, firmato lo scorso anno”, evidenzia Enzo Bianco, Presidente del Consiglio nazionale Anci. Tuttavia, “per perseguire i benefici dell’economia circolare serve uno sforzo congiunto visto che dai rapporti emerge a livello nazionale, la convivenza di due macroaree: Nord e Centro-Sud. La prima continua ad avere ottimi livelli di raccolta sia quantitativa che qualitativa, il Centro ha fatto passi avanti mentre il Sud sconta carenze e ritardi. Per Bianco “colmare il gap non è solo possibile ma necessario al sistema Paese: auspichiamo che il Pnnr con le sue risorse, su questa misura 52,7 miliardi di euro, contribuisca a colmare il divario. Con questi interventi si potrà recuperare il gap di impianti che aggrava la distanza tra le due macroaree”.

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Redazione