Da sempre Nespresso si impegna per offrire un caffè di qualità superiore che, grazie all’innovazione costante, alla passione e alla cura verso le persone e la natura, può diventare una forza capace di generare un impatto positivo sulle comunità, sull’ambiente e sul clima, dai paesi di origine e lungo tutta la filiera.
Un impegno che l’azienda porta avanti lungo ogni fase del processo di lavorazione, fino oltre al fine vita della capsula, favorendone il riciclo e il corretto smaltimento dopo l’utilizzo. Partendo da questo approccio alla sostenibilità sociale e ambientale, Nespresso propone due soluzioni per il fine vita delle capsule, grazie a due differenti tipologie di materiali e processi.
Introdotta sul mercato italiano a maggio 2024, la prima linea di capsule compostabili a base di polpa di carta si affianca infatti all’impegno continuo nel recupero e riciclo delle capsule in alluminio che Nespresso porta avanti dal 2011 con il progetto di economia circolare “Da Chicco a Chicco”.
Le nuove capsule compostabili sono realizzata per l’82% di polpa di carta e, grazie alla certificazione TÜV Austria per il compostaggio industriale, sono smaltibili direttamente a casa, nella frazione dei rifiuti organici domestici. Esito di un processo di ricerca e sviluppo durato 3 anni, queste capsule offrono un’opzione di smaltimento aggiuntiva preservando al contempo il profilo organolettico del caffè al loro interno, grazie a un sottile rivestimento biodegradabile che permette di mantenere gli elevati standard di Nespresso in termini di aroma e gusto.
Le capsule compostabili si affiancano oggi a “Da Chicco a Chicco”, il sistema proprietario per il riciclo delle capsule in alluminio che dal 2011 dona una seconda vita alle capsule esauste, recuperando e riciclando sia l’alluminio che il caffè residuo. Grazie alla collaborazione con il Consorzio Imballaggi Alluminio (CIAL), Utilitalia e il Consorzio Italiano Compostatori (CIC), i consumatori possono riconsegnare le loro capsule esauste in uno degli oltre 200 punti di raccolta in Italia, tra Boutique Nespresso e isole ecologiche convenzionate. Una volta raccolte, le capsule sono trattate per separare i residui di caffè dall’alluminio. Quest’ultimo, infinitamente riciclabile, viene destinato alle fonderie, mentre il caffè viene trasformato in compost impiegato poi in una risaia in Italia. Il riso prodotto viene riacquistato da Nespresso e donato ai Banchi Alimentari di Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia e, da quest’anno, Emilia-Romagna. Un progetto che ha permesso finora di recuperate quasi 11.000 tonnellate di capsule, da cui sono state ottenute circa 650 tonnellate di alluminio e 6.500 tonnellate di caffè esausto che, trasformato in compost utilizzato nella coltivazione di riso, ha permesso in 13 anni di donare oltre 6 Milioni di piatti di riso.
Due possibilità di consumo responsabile che testimoniano la volontà di Nespresso a progredire nell’impegno a generare valore e nuove risorse dal proprio operato, offrendo ai consumatori diverse opzioni di scelta per incoraggiarli nell’adozione di comportamenti sempre più consapevoli, contribuendo a loro volta a generare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente.